banana yoshimoto, kitchen

Kitchen mi è subito piaciuto perché è un libro piccolissimo, meno di 100 pagine. Quindi un romanzo breve, come piacciono a me. Perché per il talento non servono tante parole. Si trasmettono emozioni
anche solo nello spazio tra un verbo ed un aggettivo. Così l'altro giorno ho preso in mano questo libro che avevo comprato da qualche tempo, e che da grande ignorante quale sono, ho scoperto essere universalmente noto…

E' un bellissimo romanzo intenso ma leggero che mi ha davvero emozionato. Protagonista una eroina dei nostri tempi, Mikage, che affronta come un giunco in modo aggraziato le avversità che la vita la chiama ad affrontare. Ma come un giunco appunto si piega, ma mai si spezza alla mediocrità e al senso di abbandono che zono sempre lì in agguato.
La cucina, prima fisicamente come luogo, poi spiritualmente come attività, è il suo punto fermo nell'universo che intorno a lei sembra in perenne improvviso crollo. Si sente sola, molto sola, e il solo luogo che la fa sentire bene è dormire accovacciata davanti al frigo che la culla con il suo ronzio.

Così ecco, se avete voglia di passare un bel pomeriggio pieno di talento letterario e di emozioni vere (almeno per me) preparatevi una bella zuppa o un bel tè, procuratevi un morbido e caldo plaid e accoccolatevi ovunque sia il vostro posto preferito. Nessun rumore, nessuna distrazione. Solo Mikage con la sua magia di un pomeriggio d'autunno.