Canestrelli Canavesani
Allora, chiariamo subito...
Per i non Canavesani: questi non sono i biscotti burrosissimi a forma di fiorellino con il buco in mezzo.
Per i Canavesani: si lo sò! sono a quadrettini e tutti uguali, ma ho una banale cialdiera standard!

Ok, sgomberato il terreno da malintesi e malumori, mi concentro sul presentarvi queste fraganti e golose cialdine tipiche della zona del...Canavese...appunto.
Dovete sapere che queste deliziosi biscottini accompagnano spesso il caffè gentilmente offerto dai genitori di Gio e sono micidiali perchè una tira l'altra. Dico sempre "no basta questa è l'ultima!" ma immancabilmente tuffo ancora la mano dalla scatola aperta d'avanti a me; ed a vanificare definitivamente la mia già claudicante forza di volontà ci si mette il pacchetto "da portare a casa" che immancabilmente mi trovo in mano prima di andare via...

Qualche giorno fà, dopo l'ennesima scena sopra descritta, ho pensato che io una cialdiera ce l'ho! magari non proprio decorata come Canestrello Canavesano DOC vuole, ma pur una cialdiera a spessore sottile e professionale. Quindi, in men che non si dica, ho chiesto e ricevuto la ricetta dai genitori di Gio che confesso mi ha messo alla prova con le equivalenze di peso...ma dico chi usa più i decilitri!? Ci ho messo i miei bei cinque minuti a realizzare che mezzo decilitro sono cinquanta millilitri. Grrrr...

Va beh, prima di lasciarvi alla ricetta vi racconto un po' di storia attorno a questo biscottino che ho scoperto informandomi qua e la. Prima di tutto l'inflazionatissimo (a quanto pare) nome "Canestrello" identifica biscotti di vario genere da quelli più noti a forma di fiore di pasta frolla burrosa Liguri a quelli sottili e croccanti come cialde tipici di varie zone del Piemonte. Pare che il generico nome canestrello derivi dal fatto che tutti questi biscotti si conservavano in canestri di vimini. La nascita dei Canestrelli risale al medioevo e venivano prodotti per occasioni speciali come i matrimoni e il decoro sulla cialda era l'emblema della famiglia se nobiliare. La ricetta base prevede sempre uova, farina e burro e poi a seconda delle zone si aggiungono ingredienti/aromatizzazioni come vaniglia, limone, cacao, vino bianco, rhum...
Nel caso del Canestrello Canavesano la tradizione li vuole sia bianchi aromatizzati con vaniglia e limone/arancio, sia scuri al cacao. Io li trovo tutti e due fantastici e vi lascio la ricetta per entrambe le versioni con qualche mia piccola personalizzazione rispetto alla ricetta ricevuta. 😇

Concludo dicendo che la ricetta è molto semplice e di gran soddisfazione, l'unica "pecca" è che bisogna possedere una piastra (elettrica o manuale) di spessore 1,5/2 millimetri. Il disegno ovviamente è optional. Se volete comperarla il mio consiglio è di scegliere quella elettrica perchè per cialde così sottili è più facile avere risultati omogenei.

Buon Canestrello!

CANESTRELLI CANAVESANI WHITE & BLACK

WHITE VERSION: Limone & Vaniglia
Farina 00 340 gr
Zucchero semolato 170 gr
Burro Leggermente salato 115 gr
Uova 1 medio grande
Grappa 50 ml
Vaniglia 1 baccello
Limone non trattato 1/2 solo la scorza
Olio essenziale di Limone 4 gocce

BLACK VERSION: Cacao amaro & Rhum
Farina 00 310 gr
Cacao amaro 30 gr
Zucchero semolato 170 gr
Burro Leggermente salato 115 gr
Uova 1 medio grande
Rhum 50 ml
Olio essenziale di Arancia amara 4 gocce

Attrezzatura: piastra per cialde 1,5/2 mm di spessore a forma unica o diversa

le dosi sono per tantissimi canestrelli!

Il procedimento per le due verioni è identico, salvo che per la versione "white" personalmente metto nel tritatutto lo zucchero con le scorze di limone e faccio andare fino ad ottenere un trito omogeneo. Questo passaggio non è necessario, si può semplicemente grattugiare la scorza di limone, ma io sono pigra! :)

Metto nella boule del Kenwood la farina, il cacao o la scorza di limone (a seconda della versione), lo zucchero ed il burro freddo di frigo e tagliato a pezzetti e con la frusta K faccio sabbiare il tutto. Ovvero faccio amalgamare fino a quando il composto diventa come se fosse sabbia bagnata.
A questo punto aggiunto l'uovo leggermente sbattuto insieme al liquore, l'olio essenziale e la vaniglia se presente e proseguo con la frusta K fino a quando non si compone la pasta.
Metto a riposare la pasta nella pellicola alimentare formando un panetto alto circa un dito e di forma rettangolare il più possibile regolare perchè velocizzerà poi la pezzatura dei biscotti. Metto a riposare per circa due ore in congelatore.

Passato il tempo di riposo tolgo la pasta dal congelatore e la taglio in cubetti il più possibile regolari in modo poi da stondare gli angoli e di formare delle palline poco più grandi di una nocciola. In questa fase la pasta deve essere il più fredda possibile perchè dopo qualche pallina le mani saranno tutte sporche della pasta che con il calore delle mani tenderà a sciogliersi.

Una volta formate tutte le palline le rimetto in frigo in attesa che la piastra si scaldi.
Non resta che cuocere le cialde mettendo, a seconda del modello di piastra che avete, una o più palline e farle cuocere per circa 10 secondi e comunque fino a leggera doratura. Appena tolte dalla piastra le cialde sono ancora morbide e quindi per non deformarle è bene metterle su un piano.

Le cialde vanno conservate in una scatola di latta al riparo dall'umidità.