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Il pollo fritto è uno dei piatti preferiti di Giò, appena vede ovunque nel mondo un Kentuchy Fried Chicken alis KFC ci viene praticamente teletrasportato dentro...

Ovviamente io non ho mai osato mangiarlo. Dico ovviamente perchè ci deve essere qualcosa nel mio DNA per cui per me il cibo dei fast food non è una opzione selezionabile. Nei fortunatamente rarissimi casi in cui sono stata costretta per sopravvivenza a cibarmi nei fast food, ho sempre e solo mangiato patatine fritte...Ecco perchè per me il Pollo Fritto del Kentachy (o all'americana) era stato fino ad ora nella mia testa commestibile tanto quanto una scarpa.

Ma l'altro giorno, sfogliando il giornaletto dell'Esselunga, ho trovato una bella fotografia di allegri pezzettoni di carne impanata con affianco una ricetta che si intitolava "Pollo fritto del Kentachy". Dopo un attimo di stupore, ho fatto due considerazioni: la prima è che probabilmente a questo punto nel Kentachy mangiano solo pollo fritto (mi toccherà andare a controllare!), e la seconda che il "Fried Chicken" è un cibo!... ed in quanto tale è commestibile e può essere cucinato anche al di fuori dei fast food...^_^

Dopo questa sorprendete scoperta, ho incominciato a pensare a come cucinarlo, a quale salsa abbinargli e soprattutto che è una idea fantastica per il cesto del pic nic di Pasqua!...

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Ed ecco qui quindi la mia versione del "Pollo Fritto del Kentachy" che prevede una marinatura aromatica del pollo per una intera notte, una panatura rustica e croccante ed una salsina fresca e delicata a base di creme fraiche e dragoncello per accompagnamento.

Questa ricetta è molto versatile perchè si presta ad essere presentata sia in modo rustico in cartocci di carta con uno stecco in legno per mangiare senza ungersi le mani durante un pic nic o un aperitivo, oppure in modo sofisticato infilando i bocconcini fritti tipo spiedino e accompagnata da una insalatina mista per uno sfizioso secondo.

Il pollo è venuto benissimo! davvero da ripetere, anche perchè mi sono dimenticata un ingrediente!! Nella panatura ci stava proprio del peperoncino per dare quella nota piccante, e invece me ne sono dimenticata! :-( ma ve lo aggiungo qui giù nella ricetta...

La ricetta è molto semplice, unico rischio è di non cuocere a dovere la carne. Però basta fare pezzetti di pollo più o meno tutti uguali e di dimensioni giuste: considerate un boccone o poco più. E poi munitevi di un termometro da cucina, così potrete monitorare la temperatura dell'olio che dovrà essere tra 150-160°, cioè non tanto alta, in modo che il pollo abbia il tempo di cuocersi e la panatura il tempo di diventare dorata e croccante.

BOCCONCINI DI POLLO FRITTO CON SALSA AL DRAGONCELLO
per il pollo:
petto di pollo 500 gr circa
rosmarino, olio evo, soia, aglio, scorza limone, pepe tutto qb


per la panatura:
pane in cassetta scuro 100 gr
prezzemolo 20 gr
aglio 1 spicchio
pan grattato 25 gr
uovo 1 medio grande
olio evo 30 gr
sale
peperoncino
farina di grano duro


per la salsa:
creme fraiche 100 gr circa
dragoncello 10 gr
capperini 12 gr
senape 10 gr
pepe bianco


per la frittura:
olio di semi di arachidi 1 litro
termometro da cucina


le dosi sono per 4/6 porzioni.

Ho tagliato a bocconcini il petto di pollo e l'ho messo in un sacchetto di plastica insieme a tutti gli aromi per qualche ora (meglio una notte) in frigorifero.

Il giorno dopo ho inziato a preparare la salsa: ho tritato al coltello le foglie di dragoncello ed i i capperi, quindi ho messo tutti insieme gli ingredienti in una ciotolina ed ho mescolato bene. Ho fatto riposare la salsa fuori dal frigo. Assaggiate per verificare che il gusto sia di vostro gradimento e che sia ben equilibrato.

Finita la salsa, mi sono poi dedicata alla panatura del pollo: anche questa molto semplice, basta mettere tutti gli ingredienti indicati, salvo la farina e l'uovo, in un tritatutto ed ho azionato ad impulso fino ad ottenere una panatura omogenea ma grossolana. Tritare ad impulso è essenziale per avere una grana grossolana.

Mentre ho messo a scaldare l'olio, ho iniziato ad impanare i bocconcini di pollo.
Ho scolato la carne dalla marinata, ed ho infarinato i pezzi ad uno ad uno prima nella farina di grano duro, poi nell'uovo sbattuto ed infine nella panatura aromatica.

Ho iniziato quindi a friggere: l'olio deve essere alla temperatura di 160° circa in modo che appena tuffati i bocconcini, scenderà leggermente (non sotto i 150°) in modo da dare il tempo alla carne di cuocere. Per una cottura ottimale io utilizzo sempre il termometro, una padella tipo wok, tanto olio di arachidi (è molto meglio dell'evo per friggere) e modifico la potenza del fuoco a senconda delle fasi della frittura. Metto il fuoco al massimo quando devo scaldare l'olio o tra una frittura e l'altra, mentre lo abbasso al minimo quando l'olio ha raggiunto la temperatura giusta e sto friggendo.

Una volta scolati i pezzetti di pollo fritto su carta assorbente, non resta che servire (meglio tiepidini) accompagnati dalla salsa.