libro, giappone, il ristorante dell'amore ritrovato, ito ogawa
Lo sò, lo sò,...vi starete chiedendo "ma questo è un blog di cucina o cos'altro?"... ma che ci posso fare se ho poco tempo per cucinare e anzi per un motivo o un'altro mi tocca andare sempre in giro invece di rintanarmi in cucina!?...così venerdì, mentre aspettavo di prendere l'ennesimo treno, mi sono rifugiata nella libreria per scappare ai 40 gradi cittadini e all'improvviso mi è apparso tra le mani questo libretto il cui titolo ha subito risvegliato il mio interesse: "Il ristorante dell'amore ritrovato". E mi è subito piaciuta anche la copertina dai colori caldi e morbidi e dal soggetto, così aggraziato, che sembra traspirare serenità.
Leggere la quarta ed essere irrefrenabilmente attratta dal libro è stato un tutt'uno. Non ho potuto non comprarlo nonostante fossi già fornita di un bel tomo già iniziato. Ho resistito alla tentazione di aprirlo e leggerlo solo per poche ore...poi ho infranto la mia ferrea regola del "mai un libro nuovo se non hai finito il precedente".

Sarà che Cenerentola è la mia favola preferita ma, "Il ristorante dell'amore ritrovato" mi è piaciuto molto perchè è la storia di Ringo, una novella Cenerentola emancipata. Nel momento peggiore della sua vita sola e abbandonata, senza possedere nient'altro che i vestiti che indossa, riesce a risalire la china della sua esistenza grazie all'umiltà e alla dedizione che mette in quella che per lei non è una passione ma addirittura una religione: cucinare per dare gioia agli altri. Come ogni favola che si rispetti il lieto fine è d'obbligo.
Se visto come romanzo "Il ristorante dell'amore ritrovato" forse è un pò deludente in quanto in effetti i personaggi sono solo abbozzati nei loro tratti e la trama è abbastanza semplicistica e soprattutto con qualche punta di poca veridicità... Ma infatti una favola a che serve? le favole servono a farti sognare, a darti speranza che, nonostante tutto e tutti, alla fine se sei tenace, se hai passione, se rimani fermo sui tuoi passi, allora, allora il lieto fine è per forza assicurato...

E quindi brava Ito Ogawa, e grazie per la bella favola che mi ha regalato il sogno che un giorno forse anche io come Ringo se sarò tenace, se avrò passione, un giorno forse avrò il mio bel Lumachino. Grazie, talmente grazie che ti perdono la ricetta del Tiramisù fatto con la panna accompagnato da gelato...