Bianco Latte, gelato, Milano, via turati
Il gelato per me non è un dessert o un dolce come gli altri, è IL dolce. Il gelato per me è quella cosa che potrebbe sostituire qualsiasi altro cibo. Cioccolato compreso.
Sono molto democratica quando si tratta di gelato, non ho nessun tipo di preferenza, li amo tutti: dalle creme ai gelati alla frutta, dai sorbetti ai mantecati. Nulla può rimanere più 12 ore integro nel mio freezer...salvo il gusto malaga (il primo ed unico che inspiegabilmente non riesco a mangiare). Credo che la mia sia una "tara" genetica. Mia mamma racconta sempre che il nonno (suo padre) scriveva lettere entusiaste sul fatto che a Torino, dove si era trasferito dalla Puglia per frequentare l'università, si poteva mangiare il gelato anche d'inverno. Le mie conoscenze topografiche delle città sono costellate dalle pasticcerie, ma soprattutto direi dalle gelaterie migliori. Sono le mie stelle polari di navigatrice ghiottona. Ad esempio Saronno ha il suo centro nella famosa "Latteria" e qualsiasi indicazione che per me possa avere senso parte da lì. Torino invece è divisa da una linea immaginaria e tutto è a nord o a sud del Gelato Extra Noir Gobino di Grom. A Milano, la mia Milano, fino ad ora vigeva la teoria geocentrica per la quale tutta la città gravitava ordinatamente attorno alla gelateria di Via Marghera...ma oggi
...oggi mi sento come una novella Galileo con pari probabilità di essere tacciata di eretismo, e magari condannata a mangiare gelato malaga per l'eternità...Oggi non posso esimermi dall'annunciarvi che ho scoperto una nuova stella polare, un buco nero...anzi bianco, bianchissimo che attira sempre più intensamente le mie papille golose. Si tratta di un caffè gelateria, un locale candido dentro e fuori, accogliente come la casa di nonna papera, un posto fuori mano (fortunatamente per la mia linea) almeno per me. Si chiama Bianco Latte (Via Turati, 30 Milano).

Altre volte ci ero passata davanti, sempre con l'occhio che si allungava nella sua direzione e la promessa di fermarmici prima o poi. Un paio di settimane fà andando a prendere mia nipote Silvia in Stazione Centrale ci siamo finalmente fermate a prendere una vaschetta. Un gusto scelto da lei ed uno da me. Io cioccolato all'arancia, lei latte e menta. Quando tornate a casa ci siamo fatte la nostra coppettina... O MIO DIO! non potevo credere alle mie papille!... ma cos'era 'sto gelato alla cioccolata amara ed arancio?! Strabiliante!! Ho fatto finta di niente per un paio di settimane. E poi, casualmente, venerdì sera tornando a casa sono passata di lì (diciamo che ho fatto un giro moooolto largo) ho preso una vaschetta caffè, cioccolato fondente e ovviamente cioccolato all'arancio. Così, solo per stabilire che, senza ombra di dubbio, qualche giorno prima ero stata presa da una allucinazione gustativa.
Ma quando ho assaggiato il gelato, di nuovo... O MIO DIO! Cremoso ed intenso. Un gusto avvolgente ed una consistenza tenerissima. Mi veniva da piangere per l'emozione, e il caffè? perfetto: dolce ed amaro nel giusto mix.
Venerdì sera tra una lacrima di emozione e l'altra, mentre davo fondo alla vaschetta da 750 gr, ho preso una grave decisione: devo verificare scientificamente se tutti, ma proprio tutti, i gusti di Bianco Latte hanno questo effetto psichedelico sulle mie papille gustative. E quindi mi immolerò sull'altare della scienza e con religioso rigore uno dopo l'altro proverò tutti i gusti: devo assolutamente capire se sono in preda ad una allucinazione di mezza estate o se veramente è nato un buco nero a Milano che mi risucchierà e sovvertirà i miei punti di riferimento come una rivoluzione copernicana.