Passati già tre anni dall'ultima volta che sono stata a NYC non potevo resistere più, così ho deciso che il regalo perfetto (e completamente disinteressato!) per il compleanno di Giò sarebbe stato un volo per NYC. E quale periodo migliore di Novembre quando nella grande mela incominciano a brillare le luci di Natale?... Peccato che con la precisione di un cecchino ho beccato la settimana più fredda da 50 anni a questa parte: vento costante e temperatura media diurna -6 gradi. Un inferno polare...Però volete mettere il fascino di vedere le stalattiti passeggiando lungo l'Hudson?!

Partirei proprio con raccontarvi un pò il quartire dove abbiamo fatto base ovvero piccolo appartamentino a Greenpoint nuovo quartiere di Brooklyn ultimo oggetto del desiderio degli investitori immobiliari dopo Williamsburg ed il Queens. Greenpoint si trova proprio sotto il Queens con una vista impareggiabile di Manhattan ed un comodissimo water taxi con partenze ogni ora per Downtown o Midtown. E' un quartiere tranquillo e ben collegato a Manhattan, facile da raggiungere dall’aereoporto JFK. Se volete vivere una NYC vera e molto old fashion, questo è il vostro posto. Da molti è soprannominata la piccola Polonia, e il perchè si capisce da onnipresenti scritte in polacco, qui sono famose le pasticcerie e in effetti ce n’è una scelta davvero incredibile.


Passeggiando per una delle vie principali che è Manhattan avenue, nei vari giorni abbiamo visitato diversi posticini e valgono la menzione: Peter Pan Donut & Pastry Shop  qui il tempo sembra essersi fermato agli anni 50 ed i turisti penso siano rari a giudicare dallo sguardo curioso del gruppo di omoni con cui abbiamo condiviso il bancone. Pasticceria da forno molto buona con un grande assortimento di muffin e torte.
Molto meno rustico, ma davvero interessantissima la scoperta (onore al merito di Giò) proprio dietro l’angolo del nostro appartamentino di Ovenly : un piccolo non tanto piccolo labooratorio di pasticceria con rivendita in un ambiente molto NYC con tanto muro a vista e termosifone in ghisa nero smaltato e vetrinetta in vetro e legno. Non si tratta di una caffetteria, si vendono solo i dolci del laboratorio più la possbilità di aggiungerci un caffè americano da prendersi self service. Per sedersi solo 3 tavolini. Non ho resistito a comperare il loro libro di ricette che è davvero molto bello.

A parte le pasticcerie Greenpoint è davvero piena di ottimi ristoranti come Sakura6 ristorante di ottima cucina Giapponese che fa Noodles davvero notevoli, ed il Greenpoin fish & lobster  menzionato da zagat tra i 25 nuovi posti a NYC da provare. A me è piaciuto molto sia esteticamente sia come cucina. Un ambiente piccolo ma fresco con banco del pesce e cucina a vista. Piccoli tavolini alti per mangiare o al bancone. Menù corto di pesce pescato del giorno e soprattutto di cucina americana, cioè voglio dire un ristorante di pesce che negli stati uniti non ha nulla delle influenze italiane o francesi o di altra etnia…. Quindi un locale che vuole cucinare in stile americano.

La base a Greenpoint era pensata per esplorare meglio Brooklyn, il borough che ci mancava nelle precedenti visite, così il quarto giorno nonostante il freddo abbiamo iniziato da una piccola esplorazione partendo dal Prospect Park progettata dagli stessi architetti di Central park. La passeggiata nel parco è stata molto piacevole e il posto deve essere magnifico in primavera, adiacente al parco c'è Propsect Heights, area fatta di stradine costeggiate di case tipiche a due o tre piani tutte ben tenute simili a quelle della più Brooklyn Heights. Per pranzo ci siamo spostati nel quartire di Williamsburg per andare a The Bagel store e provare quelli che si dice siano i bagel più buoni di NYC. Il posto ha un aspetto molto rustico da locale di quartiere ed i bagel sono buoni ma per i miei gusti un po’ troppo pasticciati. Però Giò ne ha mangiati due quindi ritengo che valgano la pena….
Con il water taxi ci siamo spostati al Brookyn Bridge Park, che è un bellissima passeggiata lungo la riva dell'Hudson di fronte allo skyline di Manhattan che parte dall'omonimo ponte e si allunga per un paio di chilometri. Qui il freddo ed il vento avevano creato delle bellissime stalattiti ovunque ed i prati erano completamenti bianchi di brina creando un aspetto da fiaba nordica impreziosito dalla luce del sole al tramonto. Peccato che il freddo fosse impossibile così prima di andare al Barkley Center per una partita dei Brooklyn Nets ci siamo rifugiati in uno Sturbacks per scaldarci con un te. Parlando di sport (immancabile con Giò) posso dire che il  Barkley Center è molto bello e nuovissimo, ma nulla in confronto al Madison Square Garden, una icona di NYC dove, tra l'altro, giocano i New York Knicks. Andare la domenica pomeriggio insieme a tantissime famiglie a vedere una partita dei Knicks è una esperienza davvero da non perdere se volete sentirvi newyorkesi!

Passiamo ora agli alieni: se esistono e sono atterrati sulla terra vivono a NYC. Questo è stato il mio pensiero costante in questa settimana nella grande mela. Il motivo? Mbe vi racconto questa. Il terzo giorno c'era un vento fortissimo e la temperatura durante il giorno è stata di -9. Al WTC i miei occhi lacrimavano per il freddo ed il vento, ed ecco che vedo un ragazzo che tranquillamente parlava con un altro paio di tipi vestito in t-shirt mezze maniche e jeans…. O_O . E non è stato l’unico, molta gente con questo freddo era vestita al massimo con un giubottino di pelle ed una sciarpa... Io invece, per la disperazione del vento e freddo mi sono riparata al Brookfield Palace, affianco al WTC, che offre una food court molto interessante e soprattutto una vista spettacolare sul fiume fronte New Jersey. Ma noi non abbiamo pranzato qui. Vicinisimi a Wall Street ho incominciato a notare una processione di impiegati in doppio petto tutti con sacchetti di carta provenienti dallo stesso posto e che evidentemente contenevano il loro pranzo da asporto. Ho "risalito la corrente" e mi sono trovata davanti a Hale and Hearty un posto semplice ma carino prevalentemente da asporto ma con qualche tavolino in cui vendevano zuppe e insalate. Siamo entrati ed abbiamo provato una squisita e bollente zuppa di squash grigliata.


Con tutto questo freddo in pratica la settimana è passata da un rifugio caldo all'altro e quindi provando una quantità stratosferia di ristoranti e caffetterie...Dopo  cinque  giorni di freddo polare mi sono svegliata davvero a pezzi per un inizio di influenza e mi sono trovata la mail della mia amica americana Andrea che mi indicava un posticino dalle parti dell' East Village famoso per i suoi pancake...come non andarci... Questo forse è stato il posto che più mi è piaciuto si chiama Clinton St Bakery . Qui abbiamo mangiato sandwich con tacchino grigliato ottimo pollo fritto con  fantastiche patatine fritte. Il pancake ai mirtilli davvero notevole. Ambiente molto NYC Village. Proprio di fronte al ristorante si trova un posto che volevo proprio vedere: Prohibition Bakery un piccolo laboratorio di pasticceria che produce mini cupcake tutti a rigorosissima base alcolica. Ne abbiamo presi 4 da provare in serata e sono finiti in un lampo.
Sempre nei dintorni di Soho ho provato anche un altro posto molto carino per un pranzo veloce:   Jack's wife Freda. Se si è da queste parti, anche se avete la sicurezza matematica di non poter assaggiare i Cronuts (per i quali dovreste mettervi in coda dalle 7 di mattino)  non potete non fare una capatina da Dominique Ansel ed ho provato i DKA (Dominique’s Kouign Aman) che possono essere considerati un surrogato dei Cronuts...e diciamo che ho capito il perché della fila la mattina in più ho provato anche un eclair al cioccolato che anche li non mi ha deluso affatto. E bravo Dominique!

Ed ora terminiamo questa cronaca polare con alcune menzioni degne di note: Se vi trovate dalle parti del Flatiron District potete fermarvi da BLT Prime  una steak house dove abbiamo mangiato un ottimo filetto. Se avete visto proprio tutto di NYC o volete evadere per qualche ora dal freddo polare come noi, potete andare a Port Authority, fermarvi nel nuovo negozio del Boss delle Torte per un dolcetto e comperare un biglietto per l'autobus diretto a Woodbury. In meno di un'ora sarete catapultati in un mega Outlet Store. Infine se avete la fortuna(?!) di girare come me con un appassionato di basket non potete non andare fino ad Harlem per vedere il Rucker Park ovvero pare il tempio del playground newyorkese. Tu chissà cosa ti immagini, ed arrivi in un campetto in mezzo a due strade... ma se siete curiosi andate a vedervi la storia di questo posto e le immagini che ritraggono la gente sui tetti delle case per vedere le storiche partite disputate in questo anonimo campetto. Se siete arrivati fin qui, allora fate una sosta ad ammirare i murales del Wall of Fame.